Se fosse stato confuso con il padre, Ottone I, quest'ultimo nel 912 venne alla luce. Nel 1200, logicamente non esisteva più (esisteva un Ottone IV detto di Brunswick che divenne poi imperatore di Germania, incoronato dal Papa a Roma nel 1209). Quindi la confusione è grande e non possibile dare credito alla donazione. Essendo lo stesso Antonio Giusti conte mporaneo all'abbattimento e ricostruzione del luogo sacro non riusciamo a comprendere la stessa diversità di data che risulta dai suoi scritti e dalla lapide, quindi dobbiamo dedurre) che qualcun altro, in seguito, si curò di collocare la targa di marmo sbagliando come minimo nella data indicata negli scritti del parroco della chiesa di Santa Maria che, comunque, storicamente non coincidono e non possono fare testo. Fanno testo invece altri atti. In un manoscritto titolato «Abecedario» ma che in pratica elenca la presenza di diverse famiglie ed atti del Genovesato, redatto dallo studioso secentesco Federico Federici e conservato nella Biblioteca Franzoniana di Genova, riguardo alla «famiglia Colombo» viene citato un rogito nel quale figurano un Manuelo Colombo di Cogoleto accompagnato da suo figlio Enrico Colombo soggetti interessati ad una compera dell'anno 1355. Lo stesso manoscritto riporta di un altro cogoletese, Nicolò Colombo, nominato in un «cartulario» di Acellino Salvago per l'anno 147249. Negli
archivi comunali di Cogoleto esistono tre atti: il primo è un rogito del 1453
che riguarda un Emanuele Colombo di Cogoleto; il secondo è un atto chirografo
che parla di una vendita avvenuta il 25 agosto del 1468 e nomina un Domenico
Colombo di Cogoleto figlio di Giovanni e legalizzato dal notaio Gaspare
Ardissone; il terzo è un chirografo rogato dal notaio Antonio Sibantolone il
25 agosto del 1477 che nomina Cristoforo Colombo figlio di Domenico Colombo
di Cogoleto 50. Questi
ultimi due atti, per il tempo e per i nomi, ci fanno pensare che riguardino
direttamente la famiglia del Grande Navigatore. Ai primi
del 1600, il nobile Agostino Franzoni che tra l'altro scrisse la «Istituzione
degli Alberghi di Genova», in un suo scritto intitolato «Patria giustificata
di Colombo» vergava: «La famiglia Colombo di Cogoleto per tradizione e
qualche conservata memoria l'onore pretende di appartenere alla discendenza
del gran Colombo, e forse non a torto si duole di veder posta in dubbio la di
lui nascita, e educazione in quello più, che in altro paese dello Stato di
Genova». Nella stessa opera il Franzoni aggiunge: « Certo si è che nella Chiesa parrocchiale di Cogoleto esiste una cappella sotto il titolo di San Giambattista, dietro la cui antica tavola si leggeva la seguente inscrizione: ''Antonius et Bartholomeus f ratres Columbi fieri fecerunt anno 1500" Sostituita in progresso di tempo una nuova tavola forse di migliorpennello, venne l'antica trasportata nella sacrestia, da dove, a memoria dei viventi, fu indegnamente tolta da invida mano rapace. Venuto a morte l'Antonio nel suo testamento fatto nell'anno 1509, ove si dice nativo di Cogoleto, instituì legato di quotidiana messa a quell'altare, instituzione, |
49 F. FEDERICI in «Famiglia Colombo» manoscritto
presso la Biblioteca Franzoniana, Genova, ex biblioteca dei Padri Missionari
Urbani. 50 Archivio Comunale di Cogoleto, citati anche nel
1839 dal sindaco Agostino Poggi che ne rilasciò copia in quell'anno allo
studioso Felice Isnardi. |