Casella di testo: La scoperta dimenticata
Casella di testo: Tratto da Antiche genti di Liguria   ”STORIA DO COGOLETO” 
				     di Eugenio Ghilarducci

Vi era materia sufficiente per indurre uno studioso ad approfondire le sue indagini sulla singolare scrittura, allo scopo di vagliare l'attendibilità delle notizie in essa contenute. Trattandosi poi di Colombo, l'impresa valeva ben la fatica di una ricerca più attenta e minuziosa. Ecco quindi lo scopritore abbandonare per il momento le su e ricerche araldiche e nobiliari e dedicarsi alla ricostruzione della storia del documento ricercando le origini del volume ed alla identificazione dei suoi autori.

 

Si è già detto che la scrittura fa parte di un grosso codice ospitato da 300 anni nella sezione manoscritti della Biblioteca Vaticana, dovizioso scrigno dove i secoli hanno accumulato immensi tesori bibliografici. Il codice contiene notizie e stemmi di antiche famiglie liguri. Il catologo ufficiale dei codici vaticani riguardanti la storia nobiliare, redatto da Augusto Bertini, così lo presenta ai visitatori e agli studiosi: "Famiglie di Genova e le loro origini" Fondo Regina di Svezia - Secolo XVI - Codice di 16 10 carte ben scritte ed ottimamente conservate, con gli stemmi, senza indicazioni di colori, e cenni genealogici di 800 famiglie. 2 importante per l'esattezza delle notizie. Le famiglie vi sono poste in ordine alfabetico e la raccolta è completata da un indice completo. Gli stemmi sono corredati dalla indicazione dei sepolcri e di altri luoghi dove si trovano».

 

Questo grosso volume manoscritto, ora di proprietà del Vaticano, faceva dunque parte della biblioteca di Cristina Alessandra di Svezia, l'ultima dei Wasa, proclamata Regina a poco più che sei anni di età, dopo l'uccisione a Lutzen del genitore, il Re Gustavo II Adolfo. Questa bizzarra signora e Regina, il cui ingresso a Roma, dove lasciò traccia del suo soggiorno, è ricordato con ampollose parole augurali sull'arco della più bella porta della capitale porta del Popolo, fu com'è noto, donna di forte cultura amantissima dell'arte e della scienza. Essa raccolse un'imponente quantità di libri e di manoscritti che, morendo nel 1698, lasciò al Cardinale Decio Azzolini. Questi però di poco sopravvisse alla eletta amica. e due mesi dopo egli morì, le sue carte passarono in blocco al nipote Pompeo Azzolini. Il Papa Alessandro VIII Ottoboni si affrettò a farne acquisto e così nello stesso anno 1689 le raccolte passarono nel Vaticano dove attualmente si trovano.

Ciò stabilito occorreva ricostruire come il voluminoso manoscritto fosse venuto in possesso di Cristina di Svezia. Qui le ricerche dello studioso hanno portato a risultati che è interessante riferire, pur ammettendo che esse debbano essere raccolte con le necessarie riserve sino a che non risultino fondate su elementi più solidi delle sem