PENSIERI OZIOSI

DI UN OZIOSO COGOLETESE FORESTO

FESTA PATRONALE DI SAN LORENZO…

LA GRATICOLA… L’ORATORIO… LE METEORE… I FUOCHI…

 

Come avevo promesso ecco il 2° numero del Foglio Quindicinale. Essendo il 10 agosto è San Lo­renzo e a Cogoleto è la festa patronale.

San Lorenzo (Laurentius in latino) fu uno dei sette diaconi di Roma, dove venne martirizzato nel 258 durante la persecuzione scatenata dall'imperatore Vale­riano I nel 257.

E’ dunque il 1.748° anniversario del suo martirio.

Purtroppo le notizie sulla vita di questo santo, che pure in passato ha goduto di una devozione po­polare notevolissima, sono scarse.

Si sa che era originario della Spagna e più precisamente dell'Aragona.

Trasferitosi a Roma, poco dopo l'elezione del papa Sisto II (30 agosto 257), gli fu affidato il com­pito di arcidiacono, responsa­bile delle attività caritative nella diocesi di Roma, che assistevano 1.500 persone fra poveri e ve­dove.

L’anno dopo, martirizzato il papa con 4 diaconi il 6 agosto, a Lorenzo fu promessa salva la vita se avesse consegnato all’imperatore i tesori della Chiesa entro 3 giorni.

Il 10 agosto, Lorenzo si presentò alla testa di un corteo di suoi assistiti dicendo:

«Ecco questi sono i nostri tesori: sono tesori eterni, non vengono mai meno, anzi crescono».

Venne quindi arrostito a morte su una graticola come dice la tradizione di Sant’Ambrogio, anche se è più probabile che sia stato decapitato.

È pa­trono di bibliotecari, cuochi, librai, pasticceri, vermicellai (pasta fresca), pompieri, rosticceri e lavo­ratori del vetro.

Sono intitolate a San Lorenzo le cattedrali di Genova, di Lugano, di Perugia e di Grosseto e la ex-cattedrale di Mortara (PV).

A lui dedicarono una basilica anche le città di Firenze, Milano e Napoli e due Roma (una sul luogo del martirio ed una sul luogo della sepoltura).

L’ORATORIO DI SAN LORENZO attiguo alla nostra Chiesa Parrocchiale è una costruzione mo­desta nelle sue linee architettoniche se pur decorata all'esterno (sul lato verso mare) di un bassori­lievo raffigurante San Lorenzo, pregevole opera dello scultore savonese Antonio Brilla (1813-1891) ed arricchita nell'interno da una bella tela dovuta a Giovanni Andrea Carlone detto il Genovese (Genova 1639-1697) che tratta del martirio del Santo Titolare dell'oratorio.

Antonio Brilla è l’autore di molte sculture in Chiese e Palazzi di Savona e provincia e, in partico­lare, del bassorilievo nel timpano del Teatro Chiabrera di Savona dove è appunto raffigurato il poeta Gabriello Chiabrera.

Giovanni Andrea Carlone detto il Genovese, figlio di Giovanni Battista e fratello di Nicolò (tutti pittori) fu attivo, oltre che a Genova, a Roma ed in Umbria (le sue opere più note sono alcuni affre­schi e quadri nella Chiesa dell’Annunziata ed a Palazzo Rosso a Genova.

L’Oratorio vanta un'antichissima ed interessante storia essendo stato edificato per l'espandersi, in numero ed importanza, delle confraternite che, sin dal secolo VII°, col nome di "fraternitas" ave­vano come scopo di esercitare la pietà e di incrementare il culto pubblico.

Oltre a questa attività, prettamente religiosa, si svolgevano nell’oratorio i momenti più importanti della vita pubblica di Cogoleto.

Da un manoscritto del 26 luglio 1656 si rileva l'esistenza in Cogoleto, proprio nell’Oratorio, di un Parlamento che, non senza una certa solennità, si riuniva per discutere e deliberare in me­rito ai pro­blemi che si presentavano alla comunità cogoletese (una specie di consiglio comunale “ante litte­ram”).

Per questo motivo l’Oratorio ha assunto una maggiore importanza e senza dubbio rappresenta per Cogoleto e la Liguria un patrimonio di notevole valore ed interesse storico ed arti­stico, da conser­vare con particolare cura e rispetto.

Proprio in questi giorni si stanno ultimando i la­vori di restauro dell’edificio ed il Comune di Cogo­leto ha contribuito alle spese con uno stanzia­mento di 35.000 euro.

Per le strade del paese si svolge la tradizionale processione con la Cassa di S. Lorenzo ed i Cristi (di legno e d’argento) di varie Confraternite liguri.

Segue lo spettacolo pirotec­nico sul mare.

Il tutto con il mercatino dei banchetti di San Lorenzo e gli stands gastronomici orga­nizzati dalla Confraternita proprio attorno all’Oratorio.

Sul versante sportivo gare di bocce sia sui campi dei giardini pubblici della Tubi Ghisa (all’ombra dei platani) che sui campi del Circolo ACLI di Lerca (all’ombra dei tigli).

Vi suggerisco in particolare, se già non lo conoscete, quest’ultimo ambiente (che chiamano, non so perché, la “balurda” – forse qualche vecchia barista era sorda?) che trovo essere uno dei posti più caratteristicamente “retrò” di tutta Cogoleto.

Insomma, quella di San Lorenzo è una giornata magica, ricca di avvenimenti e di attrazioni e da chiudere in bellezza con i desideri ed i sogni da esprimere al chiarore delle “stelle cadenti”: uno de­gli spettacoli più attesi del­l'estate.

Anche quest’anno però la notte migliore per vedere la pioggia meteorica delle Perseidi dette anche "lacrime di San Lorenzo" non sarà quella di San Lorenzo ma la notte tra il 12 e il 13 agosto (attorno all’una della notte).

Oltre a ciò ieri (9 agosto) è stata Luna piena e quindi le meteore non sa­ranno facilmente individua­bili a causa della illuminazione diffusa del disco lunare.

La possibilità di vedere qualche "stella cadente" in più si avrà comunque uscendo dal centro abitato dove l'illumina­zione artificiale disturba quasi più della Luna piena.

Personalmente ho sperimentato, 30 anni fà, una notte a Pratorotondo, sdraiato su un plaid in cima al monte vicino alla Cappelletta degli alpini e vi assicuro che lo spettacolo è garantito.

Ad ogni buon conto la pioggia di meteore non è limitata alle notti intorno a San Lorenzo, ma è già cominciata alla fine di luglio e terminerà oltre il 20 agosto, anche se, solo durante il già detto picco massimo del 12 agosto si possono scorgere fino a 100 meteore all'ora.

Negli altri giorni, il numero è decisa­mente minore, ma comunque superiore alle 5-10 meteore l'ora che si vedono in tutte le notti "nor­mali".

 

IL MIGLIOR AMICO DELL’UOMO E’… IL CANE?

MA NE ABBIAMO PIENE LE SCARPE DELLA SUA CACCA! 

 

Vivere in una città pulita è il desiderio e il diritto di ognuno di noi. Amare gli animali significa an­che rispettare l'ambiente e comportarsi con senso civico.

Basta solo un po' di attenzione…

Se pas­seggi in un luogo pubblico con il tuo cane... non lasciarlo incustodito, tienilo al guinzaglio e, se ne­cessario, mettigli la museruola.

Non lasciarlo entrare nelle aree o nelle aiuole in cui gli è vietato l'ingresso.

Fai attenzione alle aree attrezzate per il gioco dei bambini, per ragioni di sicurezza e di igiene, non è consentito avvicinarsi troppo.

Se il tuo cane ha fatto dei bisogni all'aperto, ricordati che lui non può ripulire, tu allora... non la­sciare i bisogni sui marciapiedi, sui prati o sul selciato, raccoglili in un sacchetto integro e gettali, così racchiusi, nel cassonetto dei rifiuti solidi urbani.

Puoi utilizzare le apposite palette usa e getta che trovi presso i rivenditori specializzati.

Osservare queste semplici regole è segno di educazione e rispetto verso gli altri ma è anche pre­scritto dalla legge, infatti... se non raccogli immediatamente i bisogni del tuo cane puoi essere mul­tato di €. 50,00.

Il migliore amico (del cane) si vede nel momento del "bisogno".

(FIN QUI E’ L’ASSESSORE ROBERTO PANSOLIN CHE PARLA SUL SITO INTERNET DEL COMUNE DI COGOLETO)

Ma l’assessore da noi interrogato a domanda risponde “Nel 2005 e fino ad ora nel 2006 non è stata data alcuna multa.”

Il cane, istruito, impara a fare un sacco di cose utili per l’uomo.

Possibile che l’uomo, istruito, non riesca a raccogliere un pezzo di “merda” del suo migliore amico.

E non mi vengano a dire che non si possono dare le multe.

E’ facilissimo riconoscere i padroni “per bene” da quelli “sozzi”, basta guardare le mani.

Quelli per bene hanno sempre in mano il sacchet­tino di plastica, a volte addirittura la palettina, gli altri no.

E qui devo fare una osservazione: ho no­tato che i turisti ospiti (lombardi o piemontesi che siano) sono mediamente più attenti e rispettosi dell’ambiente.

Ci ruberanno anche i parcheggi Z.S.L., ma la cacca dei loro amici la raccolgono, di solito!

Non sarà per caso che sono abituati a rispettare l’ambiente in cui vivono!!!

 

Z.S.L. = ZONE SENZA LIMITI DI PARCHEGGIO…

 

Mi dicono che l’assessore Calcagno Carlo “detto” Carlorino si stia dando molto da fare nel settore parcheggi e, in effetti, devo dire che, da qualche tempo, parcheggiare a Cogoleto è meno difficile.

Vedrete anche che prima di (oggi) San Lorenzo aprirà il nuovo parcheggio dentro la vecchia Tubi Ghisa (80 posti se non sono male informato!).

Intanto Carlorino ha fatto scrivere Z.S.L. davanti ad ogni parcheggio riservato ai residenti.

Nonostante ciò i nostri cari ospiti, lombardi o piemontesi che siano, pensano (ma ho notato anche francesi, olandesi, polacchi e ungheresi) che Z.S.L. voglia dire ZONA SENZA LIMITI (DI PAR­CHEGGIO) e non come invece è: ZONA A SOSTA LIMITATA (limitata nel tempo e per categoria di utenti).

O fanno finta di niente o davvero non capiscono: fatto sta che spesso a noi “poveri residenti” capita di dover parcheggiare a pagamento negli spazi blu, mentre loro sguazzano “gratuitamente” negli spazi bianchi Z.S.L..

Attenti però, da un po’ di tempo i vigili urbani sono un po’ più “cattivi” del solito e rischiate che per risparmiare un euro di zona blù vi beccate un bel 35 euro di multa nella zona bianca riservata ai re­sidenti.

Vi assicuro, per inciso, che i vigili non fanno sconto a nessuno e anche noi residenti “in zona bianca” se non rispettiamo l’obbligo di disco orario o se parcheggiamo per più di un’ora veniamo debitamente multati.

E non solo io che sono un “ozioso foresto” ma anche i cogoletesi d.o.c.  

 

LAS MUCHACHAS DE COGEU…

 

Non passava giorno che non la si vedesse in giro con la sua bici… sui manifesti con il trucco per­fetto e la camicia molto colorata… a qualcuno (Emmegi sul giornalino) è anche dispiaciuto che non abbiamo un sindaco donna (e si riferiva certo a lei e non alla Amelia Ravenna).

Forse quel qualcuno (Emmegi sul giornalino) non si è neppure accorta che, nel frattempo, abbiamo un vicesindaco donna (Anita Venturi) assessore alle politiche sociali, alla formazione ed assistenza scolastica, all’associazionismo e volontariato ed alle politiche giovanili.

Abbiamo anche un assessore donna (Luciana Patrone) alla sanità, ai trasporti, al sistema informa­tico, alle pari opportunità, al parco del Beigua ed alla partecipazione democratica e che, nel com­plesso, tra “Uniti per Cogoleto” (4 su 12), “Tutti per Cogoleto” (1 su 4) e “Forza Cogoleto” (1 su 1) abbiamo ben 6 consiglieri comunali donna.

Oltre alle dette Anita Venturi e Luciana Patrone nei seggi della maggioranza siedono anche Cristina Cornacchione e Francesca Schelotto ed in quelli della minoranza oltre a Maria Elena Da­gnino (che Emmegi avrebbe voluto sindaco) capogruppo di “Tutti per Cogoleto” siede anche Ame­lia Ravenna capogruppo di “Forza Cogoleto”.

Meglio che niente, noh?

In fondo è più del 35% e og­gettivamente anche Emmegi dovrebbe essere più che soddisfatta: il Berlusca non ha neanche appro­vato le quote rosa e ha fatto piangere la Prestigiacomo!!!

 

EL MUCHACHO DEL COPACABANA…

LA MUCHACHA DEL CONSEJO…

 

Era previsto nei giardini della Tubi Ghisa ma pioveva e allora, giovedì 3, si è svolto sotto il pergo­lato del bar “Quinto elemento” l’incontro-dibattito organizzato dal circolo ARCI “Mario Merlo” in collaborazione con il Circolo “Granma” dell’Associazione Amicizia Italia-Cuba di Arenzano, Celle e Cogoleto.

Si trattava di un incontro-dibattito sul “terrorismo contro Cuba” ed era prevista la parte­cipazione di Angelo Rizzo, regista del film “Il ragazzo del Copacabana”, Abel Prieto, ministro della cultura di Cuba e Giustino di Celmo, padre di Fabio Di Celmo un ragazzo di 32 anni morto a Cuba 9 anni fa a seguito di un attentato terroristico.

Abel Prieto, a seguito delle notizie sulla salute di Fi­del Castro è dovuto rientrare con urgenza a Cuba, mentre Giustino di Celmo non è potuto essere presente per problemi di salute (anche una ba­nale puntura d'insetto alla sua età diventa invalidante).

In compenso Angelo Rizzo ci ha trasmesso i saluti di Giustino e quelli di Gianni Minà che insieme a lui, la sera prima erano ad un incontro-dibattito analogo in quel di Avellino.

La sera prima invece nel Consiglio Comunale di Cogoleto la muchacha del consejo capo-gruppo di “Forza Cogoleto” Amelia Ravenna era intervenuta, fuori tema, nel corso della discussione sulla rati­fica di una delibe­razione di Giunta per la variazione di bilancio relativa al contributo del Comune di Cogoleto per il restauro dell’Oratorio di San Lorenzo.

Fuori tema appunto (bruttissima abitudine quella del “fuori tema” che il nostro sindaco, Presidente del Consiglio tollera un po’ troppo) Amelia aveva espresso riserve per la sponsorizzazione da parte del Comune dell’iniziativa (con pagamento dei manifesti e suo inserimento nel programma delle iniziative dell’agosto cogoletese) e dichiarato che non voleva fare di Fabio Di Celmo (un ragazzo che “si trovava nel posto sbagliato al momento sbagliato”) un martire come Carlo Giuliani.

Chissà se ha fatto questa citazione inconsciamente o consciamente.

Nel primo caso (inconsciamente – senza sapere chi ha già pronunciato quella frase) le suggerisco di approfondire meglio le materie di cui tratta (altrimenti fa la figura di una che ripete le frasi scelle­rate di un terrorista senza neanche rendersene conto); nel secondo caso (consciamente) le augu­riamo solo che non le capiti mai di trovarsi “nel posto sbagliato al momento sbagliato”!

Luis Posada Carriles (il terrorista mandante dell’attentato in cui ha perso la vita Di Celmo in una intervista al New York Times ha infatti dichiarato, con sfacciato e gelido cinismo, che Fabio Di Celmo “si tro­vava nel posto sbagliato al momento sbagliato” e negato di avere rimorsi di coscienza, che non si pentiva per niente e che dormiva sonni tranquilli. Io,

che oltre ad essere un ozioso cogoletese fore­sto sono anche “socialista rosa”, da buon liberalsociali­sta, viste queste premesse in Consiglio, ho passato buona parte del pomeriggio di giovedì 3 agosto a documentarmi in Internet sul “terrorismo contro Cuba” di cui conoscevo solo il caso di Fabio Di Celmo.

Ho scoperto un mondo che non co­noscevo: le attività terroristiche dei mercenari armati dalle comu­nità di esiliati cubani anticastristi che da decenni organizzano attentati contro l'Isola e hanno già causato 3.478 vittime, ho scoperto anche che c’è chi combatte il regime castrista dall’interno. Mi ri­promettevo di intervenire all’incontrodibattito, ma il dibattito non c’è stato.

Hanno parlato solo il presidente del Circolo “Granma”, il nostro Sindaco Zanetti e, a lungo, Angelo Rizzo.

E’ un tipo in gamba questo regista ed ha mostrato due filmati: uno dedicato al backstage del film “Il ragazzo del Copacabana”, che sarà presto presentato ad un festival del cinema (Venezia se non ho capito male) ed un documentario sulle figure dei due terroristi (l’attentatore ed il mandante).

Niente dibattito, alla maniera cubana, solo informazione, lezione frontale senza discussione.

Male!

FOGLIO QUINDICINALE

1/2006

Di A.Cereda                                                                                 Prodotto in proprio