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tunno, tempo di vendemmia; e allora, perché non andare alla ricerca di proverbi o modi di dire che ci riportino al buon vino o, come viene citato nei detti popolari il decotto di cantina. Cominciamo col primo: O vin bevûo a moddo o l'è megio che o broddo Semplicissima la traduzione: il vino, bevuto a modo, è meglio (o fa meglio) del brodo. Ed eccone uno dal sapore di tempo andato ma, forse, sempre vero: O vin bon o n'ha bezêugno de frasca Traduzione: il vino buono non ha bisogno di frasca. Il significato è collegato al fatto che, nei tempi andati, la frasca era il ramoscello che serviva come insegna alle osterie. Come dire: per il buon vino non occorrono richiami particolari. Ed ecco una strana associazione: O vin bon e i ommi cattivi dûan poco. Il vino buono e gli uomini cattivi durano poco.... naturalmente per motivi opposti. Ma forse più che una constatazione questo proverbio indica un malcelato desiderio. Ed ecco un avvertimento: O pan fin ch'o dûa, ma o vin a-a mezûa Il pane fin che dura, ma il vino, a misura. E non può mancare il riferimento all'esser genovesi: O megio vin o l'è quello che se béive in casa di ätri Sarà vero? Ma andiamo avanti! L'aegua a derrùa muäge e piloìn o vin o tegne in pë grèndi e piccin L'acqua fa crollare muri e piloni, il vino sostiene grandi e piccoli. In t'un gotto mä lavòu o vin o piggia l'axòu In un bicchiere mal lavato il vino "prende l'aceto". A chi s'alsa de bon mattin no ghe manca né pan né vin A chi s'alza di buon mattino, non manca né pane né vino. A ciù bon-na mëixin-na a l'è o decotto de cantin-na E, per finire: Chi non beive in compagnia o ch'o l'è un laddro o unn-a spia Proverbio questo conosciutissimo che non ha bisogno di traduzione. Dunque, cin cin, ma con moderazione.
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